Archivio mensile:marzo 2012

La confraternita del solco

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Ormai è un’ossessione. Una di quelle cose alle quali prima non badavi e da un giorno all’altro te le ritrovi ovunque. Il fatto è questo: io ho la stessa identica ruga del ministro Fornero. Qualunque cosa dica il ministro, e sospetto che di questi tempi dica cose di un certo interesse, io non riesco ad ascoltarla perché la mia attenzione è tutta per quel solco lì in mezzo alle sue sopracciglia.
Quel baratro epidermico è uno spartiacque all’attaccatura del naso che divide in due la vita di una donna. Separa il prima dal dopo, i brufoli dalle rughe, le idee dai pensieri, la crema abbronzante dall’acido ialuronico. No, non ho detto il giovane dal vecchio, eccheccavolo.
E ho scoperto che quella ruga lì ce l’hanno tutte le mie amiche. Quelle che il sole amano sentirselo sulla pelle, quelle che ascoltano con attenzione, quelle che fanno fatica e ogni tanto ci provano pure gusto, quelle che si stupiscono. Gente che piange molto e ride assai, non sempre a proposito, anche quando non si potrebbe. Come il ministro, appunto.
E’ una confraternita del solco, il che nobilita questa cazzo di ruga in un marchio d’elezione, rendendola meno antipatica. Soprattutto da quando una consorella mi ha detto che è una faccenda che spiana in un mezzo pomeriggio conoscendo il medico giusto. Per l’articolo 18 sospetto ci voglia qualcosa in più.